Accendere la Fiamma per i Riti Esoterici con la Candela

Molti mi chiedono perché si deve accendere la fiamma con un accendino e non un fiammifero, o perché si usano certi procedimenti invece di altri quando, in realtà, la nostra intenzione ed energia sono elementi forse più importanti… Rispondo qui spero in modo chiaro, ma non esitate a chiedere ulteriori chiarimenti se necessari:

C’è una credenza abbastanza diffusa nell’emisfero Nord che lo zolfo del fiammifero attrae negatività, indebolendo gli effetti del rito.  Alcuni praticanti non sono d’accordo, ma nella mia esperienza la fiamma pura è la migliore per qualsiasi rito.  Gli sciamani locali talvolta usano la fiamma di un falò, che va benissimo; se ho un falò acceso, o il caminetto acceso, anch’io talvolta uso una di quelle fiamme per accendere la candela (almeno quella ‘di lavoro’, leggi la spiegazione sotto).

Ma generalmente, quello che faccio io, per assicurarmi che la fiamma sia pura, è accendere una candela bianca di ‘lavoro’ con un accendino e usare quella candelina per accendere tutte le altre candele.  Talvolta evito questo passo (per far prima) ma ho notato che, se faccio così, il rito è più efficace.

La candela bianca ‘di lavoro’ (come la chiamo io) la uso anche per accendere la salvia o l’incenso da me scelto.   In seguito voglio anche spiegare le varie teorie sulla praparazione della candela.  Quello che indico io su queste pagine è quello che ho notato funziona molto meglio, sia per me che per i praticanti che conosco, e per le persone che assisto a livello locale.  Torna alla pagina su come si prepara una candela.