Legge dell’Attrazione:  Spiegazioni (Parte 2)

Oltre alla mia pagina sulla legge dell’attrazione, ho pensato di aggiungerne un’altra con le risposte alle vostre domande specifiche, e questa è la seconda parte di tali risposte:

Domanda:  Pensando ad alcuni eventi della mia vita e al loro sviluppo, ho effettivamente riscontrato che tante delle cose successe sono stati prima pensieri con un’emozione e vibrazione corrispondente sia in positivo che in negativo. Ma, mentre per alcuni sono consapevole che quello che pensavo era anche una convinzione, (quindi me l’aspettavo), per altri no. A me sembra di aver solo pensato senza nessuna convinzione. Quindi, mi domandavo, in quest’ultimo caso perchè si manifestano? Perchè  avevo convinzioni inconsce?
Ma se è così come posso rendermene conto per poter attivare emozioni opposte e manifestare quello che desidero?

Risposta:  Qui è davvero il problema centrale intorno alla legge dell’attrazione.  Talvolta le convinzioni subconsce ‘negative’ non riguardano neanche direttamente il concetto su cui ‘si lavora’; essere felici e allegri (o almeno sereni) quando si cerca di eseguire i principi della legge dell’attrazione è altrettanto importante.  Faccio un esempio davvero poco spirituale (!) ma molto pratico per spiegare un concetto complesso.  Ho sperimentato col gioco d’azzardo (che non consiglio a nessuno, s’intende!), proprio perché si parla di statistiche inesorabilmente contro il giocatore, specie in un periodo di tempo prolungato (la casa ‘deve’ vincere sempre alla fine di ogni ‘ciclo’): dopo essermi concentrato sul ‘sentirmi vincitore’, imbattibile (etc) ho iniziato a giocare; ebbene, non ho mai perso, nonostante avessi continuato a giocare tutta la notte.  Nella mia sensazione non c’era l’ombra di dubbio e, per accompagnare tale convinzione, mi sono concentrato solo su pensieri e sensazioni positive di qualsiasi tipo, anche scherzando e scambiando gentilezze con i giocatori che avevo intorno.  Non ho mai, neanche per un secondo, pensato che potessi perdere o pensato a qualcosa che mi rendesse triste, preoccupato, nervoso (o simile).

Ero quasi in ‘trance’ ed ho continuato a vincere; mi sono anche ‘crogiolato’ ogni volta che vincevo, per aumantare ed intensificare le energie di ‘vittoria’.  Non si parlava di tanti soldi, ovviamente (era un esperimento e così è rimasto, anche perché, se avessi giocato cifre alte, sarei potuto entrare in preda all’ansia o al timore – anche minimo – di perdere i soldi, che avrebbe quindi potuto influenzare il risultato), ma ogni volta vincevo, anche se solo una manciata di dollari.  Ho vinto tutta la notte, senza eccezioni, e qui si va contro a qualsiasi statistica.  3 notti successive ho ripetuto l’esperimento ed ho ottenuto lo stesso risultato; anzi, ho vinto di più.  Poi, la settimana dopo, mi sono chiesto:  riprovo?  Ma sentivo che, dentro di me, entravano dei dubbi, anche se non erano proprio a livello conscio ma solo ‘sensazioni’ inspiegabili che non mi rendevano al cento per cento sicuro di vincere né totalmente felice di giocare (per esempio, ricordo di aver pensato allo squallore del gioco d’azzardo in genere, ai motivi psicologici per cui la gente gioca ecc), anche solo per alcuni secondi, ma a parer mio sufficienti per condizionare il risultato).